lunedì 30 gennaio 2012

wip - amsterdam & backgrounds

Me ne vado me ne vado ad Amsterdam ~ Si sta scaricando il pennarello nero e temo sia piuttosto evidente.


martedì 24 gennaio 2012

漫画 - manga

Non so perché tante persone abbiano un vero e proprio rifiuto nei confronti dei manga (in realtà ci sarebbe un discorso lunghissimo da fare, al riguardo, ma non ho voglia di farlo, gh). E' vero che per me hanno un forte valore affettivo, in quanto sono la prima forma di fumetto e di illustrazione alla quale mi sia avvicinata (alla veneranda età di 10 anni), sta di fatto che, a prescindere da questo, credo che anime e manga abbiano davvero un enorme valore artistico e tecnico.

Anyway, ho detto questo per introdurre il carico di diabete accluso al disegno che lascio oggi! Sto provando e riprovando ad inchiostrare col mio nuovo inkbrush Pentel (stupidamente ho preso quello non ricaricabile, per cui appena mi finirà piangerò lacrime nere e dovrò tornare a spendere altri 15 €, Nanny perché mi hai fatto prendere quello non ricaricabile? Perché hai assecondato il mio entusiasmo di fronte ai kanji stampati sulla confezione di questo giapponese, esposto nella vetrina degli strumenti per manga di modo da sviare le babbaciuffole - ? - come me?), ed è superbamente difficile e divertente. Il risultato è tutt'altra cosa rispetto alle penne con la punta in feltro ricaricabili, ma è un lavoro molto più lungo, che richiede una pazienza del p****, e per cui bisogna dosare la pressione del tratto e l'inclinazione del pennello con una certa maestria zen. Per questo, i miei primi lavori realizzati utilizzando il maggico pennello Pentel giapponese faranno, qui lo dico e qui lo nego ridico, un pò pena. Pazienza! Oggi mi ci sono comunque messa d'impegno e ho sfornato una 少女* che più 少女 non si può. Mi sto anche impratichendo con i Copic CIAO, che hanno quella loro meravigliosa punta a pennello ispiratrice di mille imprecazioni e che danno dei risultati che nessun altro pantone che io abbia mai provato riescono a dare (poi sarò asina io, sta di fatto che, in mano mia, i Copic potrebbero fare meraviglie, forse perché più semplici da usare, forse proprio perché migliori). Le ho rovinato il viso, lo so; adoro i capelli viola pastello, lo so (speriamo che ciò non consegua in discutibili scelte estetiche di me medesima in verità me lo auguro!).


* 少女 = ragazza

[Edit]

(Very) quick self-portrait. ☆〜
Sì, ho il corpo a forma di pera, 
non è un errore di anatomia.



lunedì 23 gennaio 2012

fashion watching

A me la moda piace, ma non capisco la maniera in cui sembra prenderla la maggior parte delle persone (che spesso non vi hanno a che fare per passione, o per mestiere, ma per interesse personale e a volte superficiale). Si discuteva un pò di tempo fa dell'inutilità dei critici in campo artistico: è un argomento vasto ma, tranne che quando si parla specificamente di tecnica, io credo che la critica sia un settore profondamente negativo per qualunque ambito creativo. Ecco, la moda la si interpreta erroneamente come un enorme, vezzoso critico, che dalle pagine delle riviste ordina a te che leggi cosa indossare, quando, e come, tra l'altro senza fornirti un perché.
Io trovo la moda molto interessante. Normalmente mi ci avvicino per darmi un aiuto nel riflettere su cosa far indossare ai personaggi che disegno, e mi appassiona la creatività di alcuni stilisti, l'innovazione di quelli emergenti e, soprattutto, le pazzie. Non le cafonate! La Chiesa avrebbe dovuto bruciare i camperos bianchi, non i libri di Harry Potter. Ecco, in generale, anche quando mi soffermo sulla moda di strada giapponese dei giovani che imperversano per Harajuku, a Tōkyō, non riesco ad inorridire, anzi: anche se mi imbatto quasi sempre in abbinamenti assurdi e in persone che indossano cose concepite inizialmente per farci tutto meno che indossarle, a me piace. Mi piace il coraggio, mi piace la fantasia che trasudano certi insiemi, e mi piacciono i contrasti. 
[Nota bene: parlerò spesso di Giappone; immagino che il fatto che sia laureata in giapponese conti molto, ma, nella fattispecie, tra un paio di mesi andrò per un paio di settimane a Tōkyō e Kyoto, quindi il mio entusiasmo per questa cosa raggiungerà e supererà picchi in direzione dell'isteria per cui molto presto mi odierete!]

Per farvi un'idea di cosa potreste trovarvi davanti camminando per Harajuku, cliccate questo sito e meravigliatevi!



 


Non ho uno stile preferito. In generale mi piacciono le persone che A) curano con piacere e attenzione quel che indossano, B) si sentono a proprio agio, e lo dimostrano, con quel che indossano, C) entrambe. Le persone C) sono le mie preferite. Come potete notare, ho una malcelata passione per il punk originale, quello di Enid di Ghost World.


"You know, it's not like I'm some modern punk, dickhead! It's obviously a 1977 original punk rock look, but I guess Johnny Fuckface over there is too stupid to realize it!"















































Tra l'altro, una mia amica possiede una gonna come quella. Isabella, se passi di qui sappi che bramo la tua minigonna gialla a scacchi. Ecco.

E poi ci sono le Harajuku girls, quelle che Gwen Stefani ha trasformato in una specie di giocattolini per macchinette automatiche e in profumi che vorrei collezionare tutti ma senza spruzzarmeli addosso.


Indovinate quale di queste è così assurda che non esiste, ma me la sono inventata?*

*Soluzione: nessuna. Controllate il sito di poco sopra e mi crederete.

いらっしゃいませ - welcome!

Ciao! Sono Laura, piacere.


Questa pagina bianca è fortemente ansiogena, ma farò del mio meglio per combattere il bad karma che mi trasmette, perché questo, e i successivi post, sono necessari! Finalmente ho aperto un artblog! Ho combattuto e sconfitto la scarsa stima di me che mi porta a guardare qualunque cosa disegni come si guarda una ciambella senza buco, e ce l'ho fatta! Applaudite! 
E' un artblog che non nasce con un obiettivo in particolare: qui pubblicherò qualunque cosa, dagli schizzi, a qualche anticipazione di progetti in cui sono coinvolta, di lavori (che oggi ci sono e domani potrebbero non esserci ma don't let yourself down!), da piccoli fumetti quotidiani o pseudo tali a sperimentazioni di ogni genere. Non tutto quel che vedrete sarà necessariamente accettabile, ma ogni elemento sarà parte di un grosso, enorme puzzle, che è quello della mia crescita come artista. Disegno da quando ero un feto sottoposto a discussioni di matrice etica (o anche no), e qui pubblicherò i piccoli passi del mio percorso da autodidatta. 
Potrei parlarvi dello stile che prediligo, degli strumenti che preferisco, ma, dato che sia queste cose non esistono (ahah), sia preferisco li scopriate andando avanti nella lettura (che spero verrà aggiornata in modo costante e assiduo, vero, Laura? Vero? NdCoscienza), per adesso vi posto solo un paio di cose, entrambe dei piccoli indizi. 

L'influence map! 
 Qui sono elencati un pò degli elementi da cui traggo anche inconsciamente ispirazione quando disegno. In alto abbiamo Tekkonkinkreet, un film di Michael Arias, di cui adoro le animazioni e i fondali, e un estratto del manga 'Dogs, pallottole e sangue' di Shirow Miwa, al quale guardo tanto per le scene d'azione, il dinamismo e l'anatomia. Al centro da sinistra, una scena di 'Gokinjo monogatari' di Ai Yazawa, che mi ha fatto capire, come con tutti i suoi lavori, quanto siano importanti gli abiti e lo stile alfine di parlare di un personaggio; Coraline, di Henry Selick, dal romanzo di Gaiman e dal fascino burtoniano, che mi ha scioccata per il lavoro certosino che c'è dietro la stop motion, la preparazione dei bozzetti e dei modellini; un fondale da 'Laputa' dello Studio GHIBLI, di cui adoro ogni singolo elemento e del quale ho quasi completato la filmografia; una porzione di un'illustrazione di Monavx, di cui adoro l'inchiostrazione e l'attenzione che pone nella tipografia, nei caratteri e nella scrittura. In basso, infine: uno sfondo di 'Cesare' manga di Fuyumi Souryo, una mangaka che mi è rimasta nel cuore grazie al suo 'Mars' e di cui adoro la tecnica, così precisa; 'Blankets' di Craig Thompson: mi sono affacciata da un annetto nel mondo delle graphic novel, per rendere il mio tratto un pò più rozzo e interessante, e questa è in assoluto la mia preferita, così come non vedo l'ora di leggere 'Habibi' dello stesso Thompson; e infine, last but not least!, la PIXAR. E non solo perché ho visitato la mostra al PAC di Milano: amo come curino ogni dettaglio, gli studi sul posto che fanno per perfezionare l'ambientazione, e il talento, ovviamente. 

Schizzi a matita dell'attore Benedict Cumberbatch
dalla serie 'Sherlock', che adoro!




Bene. Ce l'ho fatta. Ho superato questo enorme scoglio del primo post! Spero mi seguirete volentieri e, ovviamente, i commenti sono lì aperti apposta pour vous!